Autore: Neil Russack
Editore: Moretti e Vitali (2003)
Perché leggere il libro? (di Chiara Giudici)
Quando lavoriamo per prendere contatto con la dimensione inconscia la via è inizialmente caotica, solo con costanza e pazienza, gradualità e determinazione aumentano gli indizi che ci consentono di mettere a fuoco una direzione. Il percorso non è mai rettilineo, ma a spirale e i sogni mostrano il ritorno ciclico dei loro temi, a intervalli, proprio come le piante crescono armoniosamente spiraleggiando intorno al loro centro. Si passa via via dal caos al mettere a fuoco una direzione, per tornare nella confusione e poi ritrovarla consolidata e sempre più a fuoco, in un percorso di crescita che allarga continuamente la conoscenza di Sé in relazione all’Altro. Un libro ricco di immagini e spunti, a tratti poetico, a tratti ricco di riferimenti iconografici per mobilitare l’inconscio e i nostri sogni.
Quarto di copertina: Questo è un libro «per attivare l’immaginazione», dice Neil Russack. È un libro che parla di oche e di elefanti, cani, gatti e serpenti, merli, tartarughe e cavalli, dove il mondo animale è presentato con la stupefacente tavolozza della sensazione: i colori, la pelle e il pellame, le movenze, gli attori e i gridi di richiamo. È, anche, uno studio che intreccia il materiale dotto -mitologico e naturalistico- con i resoconti clinici, i sogni e i disegni dei pazienti, fino a formare un tessuto vivace e variopinto, un tappeto volante che porta il lettore a esplorare regni molto diversi tra loro. Gli animali hanno sempre attirato l’attenzione di grandi analisti junghiani, da Jung stesso a Hillman, da Aniela Jaffé a Barbara Hannah. In un passo di Analisi dei sogni Jung scrive: «nella misura in cui funzioniamo in modo automatico o istintivo siamo degli animali, perché il nostro comportamento non differisce in alcun modo da quello di un animale». È un invito a non perdere il contatto con l’istinto, perché gli animali -come dice Russack- spezzano le barriere e portano la loro presenza terapeutica all’interno delle nostre vite. Sono una guida verso il processo di individuazione. L’augurio dell’autore e di Luciano Perez, curatore dell’edizione italiana, e che questo libro possa diventare un uccello che, come il bianco airone maggiore citato nella premessa, unisca il mondo terreno e il mondo dell’oltre, la sensazione e l’intuizione, il cielo e l’acqua, il pensiero e il sentimento.
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