Autore: Luis Sepúlveda
Editore: Guanda (2015)
Perché leggere il libro? (di Chiara Giudici)
Non servono altre parole: “… al principio dei tempi il Ngunemapu ha disposto che gli animali e gli uomini non si capissero parlando ma attraverso i sentimenti espressi dal modo di guardare. Chi non coglie la tristezza di kawell, il cavallo, che dopo essere stato domato sente ancora sotto gli zoccoli la libertà perduta?…”
L’intensità e la verità della comunicazione oltre le parole.
Quarto di copertina: È dura per un cane lupo vivere alla catena, nel rimpianto della felice libertà conosciuta da cucciolo e nella nostalgia per tutto quel che ha perduto. Uomini spregevoli lo hanno separato dal suo compagno Aukamañ, il bambino indio che è stato per lui come un fratello. Per un cane cresciuto insieme ai mapuche, la Gente della Terra, è odioso il comportamento di chi non rispetta la natura e tutte le sue creature. Ora la sua missione – quella che gli hanno assegnato gli uomini del branco – è dare la caccia a un misterioso fuggitivo, che si nasconde al di là del fiume. Dove lo porterà la caccia? Il destino è scritto nel nome, e questo cane ha un nome importante, che significa fedeltà: alla vita che non si può mai tradire e anche ai legami d’affetto che il tempo non può spezzare.
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